Manifesto

Federico Tabellini sottoscrive il manifesto dei Liberali per la decrescita:

“Noi Liberali per la Decrescita, in sintonia con il più ampio movimento transnazionale per la decrescita, crediamo:

  • Che il modello socioeconomico vigente, basato su una crescita senza limiti dell’economia materiale, sia socialmente ed ecologicamente insostenibile.
  • Che le radici di tale modello siano non solo culturali, sociali ed economiche ma anche istituzionali (sistema monetario inflazionista, sistemi fiscali e redistributivi incentrati sui redditi da lavoro ecc.).
  • Che sia necessario implementare un modello alternativo, e che tale modello debba essere per necessità un modello stazionario (a zero crescita materiale) sul medio-lungo periodo, ambientalmente ed economicamente sostenibile e socialmente equo.
  • Che l’implementazione di tale modello socioeconomico alternativo debba passare per una fase preliminare di decrescita delle dimensioni dell’economia materiale.
  • Che il nuovo modello stazionario debba porre dei limiti al mercato al fine di garantire la sostenibilità del modello a livello aggregato e i principi di equità sociale.

Noi Liberali per la Decrescita, non sempre in sintonia con il più ampio movimento transnazionale per la decrescita, crediamo inoltre:

  • Che la via della decrescita debba essere riformista, democratica e liberale, così come deve esserlo la società futura.
  • Che, fra le molte vie possibili verso l’obiettivo di una società stazionaria sostenibile ed equa, la via migliore sia quella che implementi il minor numero possibile di cambiamenti rispetto al modello vigente (principio del rasoio di Occam).
  • Che il libero mercato costituisca il mezzo più efficiente per produrre i beni e i servizi necessari alla società futura, e il ruolo delle istituzioni pubbliche sia esclusivamente quello di porre limiti al mercato affinché questo non valichi le soglie di sostenibilità a livello aggregato e sia compatibile con gli standard d’equità concordati.
  • Che al di fuori di tali limitazioni (che si aggiungono a quelle già in vigore nelle odierne liberaldemocrazie), il mercato debba essere lasciato il più possibile libero.
  • Che la società futura debba essere basata su una serie di principi liberali inviolabili, fra cui: la separazione dei poteri fra potere esecutivo, legislativo e giuridico; uno stato di diritto pienamente operativo; la tutela dei diritti umani, civili e politici su base individuale; una democrazia rappresentativa vincolata al rispetto dei suddetti principi.”

Testo originale in italiano consultabile qui.

Federico Tabellini,

01/02/2022